È classificato come un disturbo del movimento, anche se spesso presenta anche sintomi cognitivi.
È dovuto alla morte graduale dei neuroni in una parte del cervello chiamata substantia nigra e, più specificamente, in una porzione di questo nucleo chiamata parte compatta. Ciò causa una diminuzione della sintesi di dopamina, che porta a una disfunzione nella regolazione delle principali strutture cerebrali coinvolte nel controllo del movimento.
I suoi sintomi principali sono:
- Goffaggine generalizzata con lentezza nell’esecuzione dei movimenti.
- Mancanza di motilità spontanea.
- Tremore a riposo.
- Rigidità muscolare
- Riflessi di equilibrio alterati (con conseguenti cadute).
- Produzione esagerata di saliva o ipersalivazione.
- Ipotonia o perdita di massa muscolare.
- Disturbi della motricità fine.
- Disturbi del linguaggio.
Oltre ai sintomi motori, i sintomi emotivi come ansia, depressione e apatia sono spesso associati all’insorgenza di un deterioramento cognitivo, con compromissione della memoria, dell’attenzione o della velocità di elaborazione, tra le altre funzioni. Possono comparire anche disturbi del sonno, stipsi, dermatiti, disfunzioni sessuali, ecc.
Attualmente non esiste un farmaco in grado di curare il morbo di Parkinson, ma esistono diversi farmaci che migliorano i sintomi e quindi la qualità di vita della persona. A tal fine, questi trattamenti aumentano e/o rimpiazzano il contenuto di dopamina nel cervello. Nei casi in cui i sintomi motori non migliorano con i farmaci, si può ricorrere alla stimolazione cerebrale profonda.
Bibliografia: Conoce la enfermedad. (2020, 9 marzo). Federación Española de Parkinson.