Casi di applicazione
Malattia mentale
Si lavora sul deterioramento cognitivo associato ai disturbi mentali con attività per esercitare il ragionamento, il comportamento, la capacità di riconoscere la realtà, le emozioni, lo stato d’animo, il pensiero e i rapporti con gli altri.
A quali profili si può applicare?
Alcune attività per
persone con malattie mentali
Riordinare
la libreria
In questo gioco l’utente deve posizionare gli oggetti nella libreria secondo il modello riflesso in uno specchio. In questo modo si lavora sull’attenzione sostenuta e selettiva, sull’eminegligenza, sulla relazione spaziale e sulla velocità di elaborazione.
- Organizzato in cinque livelli di difficoltà
- L’utente sale o scende di livello in base ai propri successi ed errori
Forma parole
combinando le lettere
L’utente esercita la memoria di lavoro, la flessibilità e il vocabolario utilizzando diverse lettere o sillabe per formare parole.
- La scheda è organizzata in cinque livelli di difficoltà
- Disponibile in formato digitale o cartaceo
Pianifica le attività
entro un orario
In questa scheda l’utente deve organizzare diverse attività in un’agenda in base al tempo a disposizione, esercitando così le proprie capacità di stima del tempo e di pianificazione.
- Quattro livelli di difficoltà
- Disponibile in formato digitale o cartaceo
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Monitoraggio quotidiano di ogni utente
Accedi ai grafici di progresso aggiornati alla fine di ogni esercizio e valuta l’andamento dei tuoi pazienti rispetto a un’attività specifica o al livello complessivo, dall’inizio del trattamento ad oggi.
Su quali basi
progettiamo i nostri esercizi?
Individuiamo i costrutti, le operazioni e le funzioni (Burgess et al., 2006) coinvolti nell’attività umana, per creare esercizi in grado di calibrarli nel corso del processo di riabilitazione.
Burgess, P. W., Alderman, N., Forbes, C., Costello, A., M-A.coates, L., Dawson, D. R., … Channon, S. (2006). The case for the development and use of measures of executive function in experimental and clinical neuropsychology.Journal of the International Neuropsychological Society, 12(02), 194- 209.
L’obiettivo è creare contenuti motivazionali ecologicamente validi e personalizzabili a supporto dei processi di stimolazione e di riabilitazione neuropsicologica (Wilson, 1987; 1989).
Wilson, B. (1987). Single-Case Experimental Designs in Neuropsychological Rehabilitation. Journal of Clinical and Experimental Neuropsychology, 9(5), 527-544. doi:10.1080/01688638708410767
Studi correlati
Malattia mentale
Schizofrenia
Sablier, J., Stip, E., Franck, N., Giroux, S., Pigot, H., & Nadeau-Marcotte, F. (2011). Mobus project-assistive technology for improving cognition and autonomy of patients with schizophrenia. International Clinical Psychopharmacology, 26, e65-e66. doi:10.1097/01.yic.0000405743.97198.55
Fobia sociale
Neubauer, K., von Auer, M., Murray, E., Petermann, F., Helbig-Lang, S., & Gerlach, A. L. (2013). Internet-delivered attention modification training as a treatment for social phobia: a randomized controlled trial. Behaviour research and therapy, 51(2), 87-97. doi:10.1016/j.brat.2012.10.006
Cosa dicono di noi
Paula Rodríguez,
neuropsicologa
Uso NeuronUP da oltre due anni nell’ “Asociación de daño cerebral” e gli utenti sono molto contenti di lavorare con le attività della piattaforma.
Gloria Cano,
neuropsicologa
Mi sembra una piattaforma che ogni psicologo e neuropsicologo dovrebbero avere, perché ti fornisce il materiale necessario per lavorare comodamente sulla stimolazione cognitiva in presenza e a distanza.
Rocío Mendoza,
neuropsicologa
Con NeuronUP il monitoraggio dei progressi dei bambini è più obiettivo e dimostrabile ai genitori.
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