Casi di applicazione
Malattie neurodegenerative
Rallenta il deterioramento cognitivo e funzionale dei tuoi pazienti con attività mirate alla loro stimolazione cognitiva.
A quali malattie si può applicare?
Alcune attività per
malattie neurodegenerative
Riordina
la cucina
Con questa attività, in cui l’utente deve collocare ogni oggetto al posto giusto, si esercita l’attenzione sostenuta, la memoria semantica, la memoria episodica e il ragionamento. Può essere adattata alle esigenze dell’utente, personalizzando:
- Livello e numero di esercizi
- Tempo massimo e visibilità del cronometro
- Numero di elementi compresi in ogni esercizio
- Numero di aiuti e limite di errori
Selezionare
elementi di
una categoria
In queste schede l’utente deve selezionare elementi specifici in un gruppo, esercitando l’attenzione selettiva e la memoria semantica.
- Organizzate in diversi livelli di difficoltà
- Disponibili in formato digitale o cartaceo
Lettere
in disordine
In questo gioco l’utente deve utilizzare le lettere fornite per formare una parola, esercitando così il proprio vocabolario e la memoria di lavoro. È possibile modificare:
- Livello, lunghezza delle parole e personalizzazione delle stesse (ad esempio, nomi di persone note al paziente)
- Numero di esercizi
- Tempo massimo e visibilità del cronometro
- Numero di indizi
- Limite di errori
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Con il supporto dei dati
Controlla l’andamento del tuo intervento
Puoi monitorare i risultati ottenuti con grafici aggiornati alla fine di ogni esercizio, che mostrano i progressi del paziente per un esercizio specifico o a livello generale dall’inizio del trattamento ad oggi.
Su quali basi
progettiamo i nostri esercizi?
Individuiamo i costrutti, le operazioni e le funzioni (Burgess et al., 2006) coinvolti nell’attività umana, per creare esercizi in grado di calibrarli nel corso del processo di riabilitazione.
Burgess, P. W., Alderman, N., Forbes, C., Costello, A., M-A.coates, L., Dawson, D. R., … Channon, S. (2006). The case for the development and use of measures of executive function in experimental and clinical neuropsychology.Journal of the International Neuropsychological Society, 12(02), 194- 209.
L’obiettivo è creare contenuti motivazionali ecologicamente validi e personalizzabili a supporto dei processi di stimolazione e di riabilitazione neuropsicologica (Wilson, 1987; 1989).
Wilson, B. (1987). Single-Case Experimental Designs in Neuropsychological Rehabilitation. Journal of Clinical and Experimental Neuropsychology, 9(5), 527-544. doi:10.1080/01688638708410767
Studi correlati
Malattie neurodegenerative
Crete-Nishihata, M., Baecker, R. M., Massimi, M., Ptak, D., Campigotto, R., Kaufman, L. D., … Black, S. E. (2012). Reconstructing the Past: Personal memory Technologies Are Not Just Personal and Not Just for memory. Human–Computer Interaction, 27(1-2), 92-123. doi:10.1080/07370024.2012.656062
Mattioli, F., Stampatori, C., Zanotti, D., Parrinello, G., & Capra, R. (2010). Efficacy and specificity of intensive cognitive rehabilitation of attention and executive functions in multiple sclerosis. Journal of the Neurological Sciences, 288(1–2), 101-105. doi:10.1016/j. jns.2009.09.024
Cosa dicono
su di noi
Paula Rodríguez,
neuropsicologa
Uso NeuronUP da oltre due anni nell’ “Asociación de daño cerebral” e gli utenti sono molto contenti di lavorare con le attività della piattaforma.
Gloria Cano,
neuropsicologa
Mi sembra una piattaforma che ogni psicologo e neuropsicologo dovrebbero avere, perché ti fornisce il materiale necessario per lavorare comodamente sulla stimolazione cognitiva in presenza e a distanza.
Rocío Mendoza,
neuropsicologa
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