Casi di applicazione
Disabilità intellettiva
Migliora la qualità della vita dei tuoi utenti con attività studiate per aumentarne l’autonomia.
A quali profili si può applicare?
Alcune attività per
persone con disabilità intellettiva
Oggetti,
negozi e
venditori
L’utente esercita il proprio orientamento spaziale e le routine legate agli acquisti mettendo in relazione un oggetto con il negozio in cui potrebbe acquistarlo e con il venditore che se ne occupa.
- Organizzato in cinque livelli di difficoltà
- Disponibile in formato digitale e cartaceo
Parti di
oggetti
Queste schede lavorano sulle gnosie visive dell’utente, che deve riconoscere l’oggetto a cui appartiene il frammento di immagine fornitogli.
- Cinque livelli di difficoltà per adattarsi alle esigenze di ogni utente
- Disponibile in formato digitale e cartaceo
Vestiti
Attività studiata per favorire lo sviluppo del processo decisionale, dello schema corporeo e della pianificazione. L’utente deve vestire adeguatamente una figura umana con gli abiti forniti. È estremamente personalizzabile ed è possibile adattare:
- Livello: quanto maggiore è la difficoltà, minori sono le istruzioni e più complesso è l’abbigliamento
- Tempo massimo e visibilità del cronometro
- Numero di indumenti da usare e possibilità di spostarli trascinandoli o facendo clic
- Scenari ed elementi di distrazione diversi
- Numero di aiuti e di errori consentiti
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Accedi ai progressi di ogni utente, per esercizio o a livello generale, e consulta grafici che si aggiorna no automaticamente dopo il completamento di ogni esercizio.
Su quali basi
progettiamo i nostri esercizi?
Individuiamo i costrutti, le operazioni e le funzioni (Burgess et al., 2006) coinvolti nell’attività umana, per creare esercizi in grado di calibrarli nel corso del processo di riabilitazione.
Burgess, P. W., Alderman, N., Forbes, C., Costello, A., M-A.coates, L., Dawson, D. R., … Channon, S. (2006). The case for the development and use of measures of executive function in experimental and clinical neuropsychology.Journal of the International Neuropsychological Society, 12(02), 194- 209.
L’obiettivo è creare contenuti motivazionali ecologicamente validi e personalizzabili a supporto dei processi di stimolazione e di riabilitazione neuropsicologica (Wilson, 1987; 1989).
Wilson, B. (1987). Single-Case Experimental Designs in Neuropsychological Rehabilitation. Journal of Clinical and Experimental Neuropsychology, 9(5), 527-544. doi:10.1080/01688638708410767
Studi correlati
Disabilità intellettiva
Cihak, D. F., Kessler, K., & Alberto, P. A. (2008). Use of a Handheld Prompting System to Transition Independently through Vocational Tasks for Students with Moderate and Severe intellectual disabilities. Education and Training in Developmental Disabilities, 43(1), 102-110.
Ortega-Tudela, J. M., & Gómez-Ariza, C. J. (2006). Computer-assisted teaching and mathematical learning in Down Syndrome children. Journal of Computer Assisted Learning, 22(4), 298-307. doi:10.1111/j.1365- 2729.2006.00179.
Cosa dicono di noi
Paula Rodríguez,
neuropsicologa
Uso NeuronUP da oltre due anni nell’ “Asociación de daño cerebral” e gli utenti sono molto contenti di lavorare con le attività della piattaforma.
Gloria Cano,
neuropsicologa
Mi sembra una piattaforma che ogni psicologo e neuropsicologo dovrebbero avere, perché ti fornisce il materiale necessario per lavorare comodamente sulla stimolazione cognitiva in presenza e a distanza.
Rocío Mendoza,
neuropsicologa
Con NeuronUP il monitoraggio dei progressi dei bambini è più obiettivo e dimostrabile ai genitori.
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